Mappa tattile di Sabbioneta - testo descrittivo
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Attraverso la mappa tattile scopriremo gli aspetti urbanistici che hanno permesso a Sabbioneta di essere inserita con Mantova nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Sabbioneta è una città di nuova fondazione, realizzata tra il 1556 e il 1591 sulla base di un preciso disegno di Vespasiano Gonzaga. Un progetto ispirato ai trattati di architettura e urbanistica della città ideale, che Vespasiano adatta a esigenze militari e a funzioni di rappresentanza.
Nell’angolo in basso a sinistra si riconosce una freccia; serve per indicare l’orientamento e punta al nord. Per facilitare la lettura, si è scelto di ruotare leggermente la mappa verso ovest.
Seguendo il perimetro del plastico, in basso a destra, incontriamo il primo asse viario principale della città, visibile in nero. Proseguendo lungo la strada verso sinistra, si trova una delle due porte d’ingresso: Porta Imperiale, in direzione di Mantova. In giallo è evidenziato il perimetro delle mura, seguendolo verso il basso e in senso orario, troviamo due bastioni a punta di freccia e incrociamo il secondo asse viario principale, perpendicolare a quello che collega le due porte, creando quattro aree urbane distinte.
Tornando indietro al perimetro delle mura, e proseguendo in senso orario si identificano due piccoli semicerchi. Questi bastioni circolari sono quanto rimane dell’antica Rocca, demolita nell’800, e inglobata nella cinta muraria per volere di Vespasiano. Troviamo poi un terzo bastione a punta di freccia che termina a ridosso della seconda porta della città: Porta Vittoria, in direzione di Parma.
Continuando in senso orario troviamo il quarto bastione. Le mura sono tutte conservate, tranne una piccola porzione nell’area adiacente a questo bastione. Seguendo l’abitato sulla destra s’incontra il quinto bastione e il proseguo delle mura. Tra gli ultimi due bastioni, all’interno della cinta muraria, si riconosce il terrapieno, tipico delle mura rinascimentali, che permetteva di resistere agli attacchi coi cannoni.
Completando il giro in senso orario ritorniamo a Porta Imperiale. Il perimetro delle mura con i bastioni a punta, ricorda la forma di una stella. Le mura erano e sono tuttora circondate da fossati.
Entriamo quindi in città. Varcata Porta Imperiale e proseguendo sulla strada, si riconosce l’andamento delle vie con incroci a baionetta, cioè con improvvisi tagli ad angolo retto. Erano funzionali alla difesa: facevano perdere l’orientamento e sembrare la città più grande a un assalitore. Vespasiano è un condottiero esperto di architettura militare e applica le sue conoscenze nella realizzazione di Sabbioneta.
Continuando lungo la strada, ci troviamo in prossimità dell’incrocio con il secondo asse viario, che ricrea il reticolato formato da cardo e decumano, tipico delle città romane. La passione per Roma antica è un altro tratto che Vespasiano riprende nel progettare la sua città.
Nell’area in alto a destra rispetto alla via principale si trova Piazza Ducale. Era la piazza pubblica per eccellenza, circondata da portici per i commerci. Intorno ad essa ci sono edifici dal forte valore rappresentativo, che troviamo in alzato evidenziati in rosso. Sul lato destro c’è la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria dell’Assunta; a sinistra, in fondo alla piazza, troviamo Palazzo Ducale, residenza di Vespasiano e segno del suo potere. Sopra troviamo la Chiesa dell’Incoronata, adibita a mausoleo della famiglia Gonzaga.
Tornando sulla piazza e scendendo leggermente a sinistra, incontriamo un altro edificio significativo: il Teatro all’Antica, prima struttura realizzata nel Rinascimento ad uso esclusivo di Teatro.
Scendendo in obliquo verso destra troviamo il secondo fulcro della città: Piazza d’Armi. Divisa dalla via in rilievo, la piazza si contrappone alla precedente perché più legata alla sfera privata di Vespasiano. Su di essa sorge Palazzo Giardino e, perpendicolare ad esso, la Galleria degli Antichi: un lungo corridoio che conservava al suo interno trofei di caccia, busti e antichità collezionate da Vespasiano. Palazzo Giardino era il luogo del riposo in cui il signore amava ritirarsi per leggere e organizzare feste di corte. Alle sue spalle troviamo un giardino all’italiana, delimitato da mura. Al suo interno sono presenti una fontana, giochi d’acqua e pergolati.
In soli 35 anni, da piccolo borgo medievale, Sabbioneta viene trasformata in una nuova città, insieme fortificazione d’avanguardia e raffinato centro culturale. Una città progettata seguendo canoni di perfezione, ma che diventa reale grazie alle idee del suo fondatore: Vespasiano Gonzaga.