MANTOVA. La trasformazione di una capitale

Ultima modifica 27 settembre 2024

La storia di Mantova affonda le sue radici molto lontano, quando gli Etruschi prima e i Romani poi si insediano in un’ampia ansa del Mincio.

Col passare del tempo, l’originario nucleo urbano si espande progressivamente, grazie a importanti interventi di bonifica.

Nel Medioevo, gli interventi di ingegneria idraulica di Pitentino danno origine a 4 laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo (oggi interrato).

Nel 1190 la città fortificata si trasforma così in un’isola nel mezzo della Pianura Padana.

Ma quella che oggi ammiriamo è la Mantova di impianto rinascimentale, frutto del rinnovamento architettonico-urbanistico fortemente voluto dai Gonzaga.

Il progetto è ispirato tanto da una visione ideologica, imperniata sulla funzione della città in rapporto ai suoi abitanti, quanto da una visione politica, in segno del loro potere e della loro levatura culturale.

I Signori di Mantova chiamano a corte alcuni dei più rinomati artisti del tempo, tra i quali Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna e Giulio Romano.

A loro è assegnato il compito di mettere in scena il grande fasto che la città sfoggia ancora oggi.