Il piacere della scoperta su due ruote

Ultima modifica 17 dicembre 2018

La ciclovia che collega Mantova a Sabbioneta si snoda attraverso un percorso di circa 47 km, su strade riservate alle bici o comunque a basso traffico veicolare, attraverso le zone umide del Parco Oglio Sud.

 

Partendo da Palazzo Te, ci si addentra dopo pochi minuti in aree naturalistiche altrimenti inesplorate, incrociando successivamente alcune delle piccole capitali dei Gonzaga disseminate per il territorio, ciascuna con i propri tesori. A Gazzuolo, i portici costituiscono l’opera gonzaghesca più estesa costruita in provincia: 120 metri di lunghezza su 30 arcate sostenute da 29 colonne. A San Matteo delle Chiaviche si può visitare l’impianto idrovoro realizzato tra il 1920 e il 1939 dall’architetto Piero Portaluppi: una diga dall’aspetto unitario formata da nove corpi di fabbrica, tre idrovore e due cabine elettriche. Il progetto militare e ideale di Vespasiano arriva anche a Commessaggio, dove il Torrazzo, che non aveva finalità difensive, esprimeva maestoso il segno del suo potere. Da qui si raggiunge Sabbioneta attraverso due percorsi alternativi. Il primo, passando per il ponte di barche sul fiume Navarolo, prosegue lungo strade bianche intercettando il sistema difensivo degli arginelli (opera idraulica risalente al XII sec). Giunti a Villa Pasquali merita una visita l’imponente chiesa di Sant’Antonio Abate, che porta la prestigiosa firma di Antonio Galli Bibiena, e il cui interno stupisce per le sontuose decorazioni e le cupole traforate e arabescate. Si raggiunge quindi il centro storico di Sabbioneta attraverso Porta Imperiale. Il secondo sentiero, agreste e suggestivo da un punto di vista naturalistico, passa per Brugnolo ed entra a Sabbioneta attraverso Porta Vittoria.